Dove mangiare a

Cagliari – Luigi Pomata

Se si è stati a Cagliari almeno una volta (anche solo di passaggio) sicuramente si è sentito parlare dello Chef Luigi Pomata e del suo omonimo ristorante.
Luigi Pomata, origini carlofortine, si è affermato a pieno titolo tra i ristoranti di punta del capoluogo sardo. Pioniere di nuovi stili, ha portato una ventata di freschezza nella cucina sarda d’élite. Con il suo ultimo progetto Next ha confermato la sua voglia di avvicinare i più giovani alla cultura del buon cibo: fatta di materie prime di eccellenza e accostamenti innovativi.
Re indiscusso nella trasformazione del tonno a Cagliari c’è chi lo loda e chi lo critica, ma poi tutti lo imitano.

Entrando nel ristorante si viene accolti dal sorriso di Stefania e una lunghissima selezione di vini che si possono ammirare prima di essere accompagnati al tavolo.
Lo stile del ristorante (fresco di rinnovo) è moderno e minimal, spiccano i tavoli in legno e alcune panche rosse, sopra le pareti color cemento.
La mise en place è ridotta ai minimi termini per far apprezzare al massimo il servizio.

Il menù, nel suo tipico formato maxi, offre una selezione di piatti concentrata sulle proposte di mare, con qualche piatto di terra e vegetariano. La selezione di antipasti spazia tra crudo e cotto, con la possibilità di assaggiare le selezioni di tonno dello Chef.
Optiamo per assaggiare “Rimpepata di cozze” e “Pizzaiola vegetariana di carasau”. Gli antipasti sono apparentemente semplici, ma nascondono delle esplosioni di sapori e consistenze straordinari.

I primi piatti sono una giostra di sapori.
I tagliolini di pasta fresca con crudaiola di gamberi rossi uova di pesce tartufate, pomodorino infornato, basilico e limone colpiscono tutti i sensi a partire dall’olfatto, il profumo di tartufo si sprigiona prepotente preparando l’assaggio. In bocca le consistenze e i sapori si percepiscono distintamente, in coda il limone sgrassa e si è pronti per una nuova forchettata.

Gli gnocchi di patate di Sadali e alghe, con vongole affumicate, burrata, buccia di agrume e fiocchi di tonno essiccato divertono alla vista con i fiocchi di tonno che sembrano fare la ola, timido invito a prendere la prima forchettata. Anche in questo primo piatto si sta in equilibrio sopra la follia: il tonno e la burrata giocano a nascondino con le vongole dal primo all’ultimo gnocco.

Ultima, non in ordine di importanza, arriva lei la “Carbonara di mare” ( Maccheroncini di pasta all’uovo con tonno e pesce spada affumicati, cozze, gamberi, bottarga di muggine e spuma d’uovo). Qui la semplicità degli ingrediente trova la sua massima esaltazione, amplificata ancora di più dalla sapiente lavorazione. Il risultato è un piatto voluttuoso dove la sapidità del mare incontra la rotondità della spuma di uovo e una forchettata tira l’altra.

Nel tempio del tonno optiamo per due secondi a base di questa materia prima declinata in due piatti fenomenali il primo un filetto di tonno rosso appena scottato con scaloppa di foie gras, servito con caviale di melanzane al limone e salsa al cannonau, e per secondo ventresca di tonno rosso in crosta di pane al prosciutto con bietoline selvatiche in due consistenze: in crema e saltate in tegame aromatizzate alla senape selvatica.
In entrambi i piatti il protagonista assoluto è il sapore del tonno sapientemente trattato, che si sposa con tutti gli ingredienti che lo esaltano senza mai prevaricarlo.

Al momento del dolce decidiamo di tornare bambini e saliamo sulla “Giostra di cioccolato”. Il dessert letteralmente servito al tavolo è un inno alla Sardegna e al cioccolato in tutte le sue declinazioni, ma soprattutto rivela la passione dello chef verso la cucina di condivisione e le influenze arabe. Così il momento del dolce diventa convivialità allo stato puro. [ndr. se siete curiosi di vedere il montaggio del dessert andate sui nostri canali social].

La carta dei vini da la possibilità di spaziare tra i vini autoctoni e scelte nazionali e internazionali di varie fasce. Decidiamo di accompagnare la nostra cena con una perla della Cantina Oliena che con il suo Domina Lunae (Cannonau vinificato bianco) ha conquistato il nostro palato.

Il servizio rasenta la perfezione. I camerieri, sempre sorridenti, si muovono all’unisono come i componenti di un’orchestra ben diretta, così il cliente si sente coccolato senza sentire invaso il proprio spazio.

Il conto si attesta intorno alle 50-60€ a persona con possibili variazioni a seconda del vino, con l’opportunità di effettuare dei percorsi con menù degustazione. Sicuramente il rapporto qualità prezzo è ottimo, vista la ricerca delle materie prime e l’attenzione nella loro trasformazione.

Se si vuole fare un’esperienza culinaria questo è il posto giusto!

STRACONSIGLIATO!

Ristorante Luigi Pomata
Viale Regina Margherita 18, Cagliari(CA)
070 672 058